pier vittorio tondelli
noi siamo i vinti – pier vittorio tondelli
noi siamo i vinti.
noi che non sappiamo amare e viviamo di sogni
e il tempo dell’illusione svanisce
lasciandoci tentennanti del nostro dolore.
noi che affidiamo ogni nostra decisione
al bizzarro rotolare di una moneta
incapaci di ergerci.
noi siamo i vinti
che ci crogioliamo nella nostra malinconia
e ci inebriamo di dolcezze struggenti, ...>>
un atlante di percorsi sbarrati – pier vittorio tondelli
come se la solitudine, quella accettata e rielaborata, avesse costruito, nel suo cuore, un atlante di percorsi sbarrati, di strade senza uscita, di sensi unici, di dighe, di barriere antisismiche in modo che qualsiasi sentimento o oggetto nuovo abbia un percorso prestabilito, all’interno, per vagare senza arrecare danno
bisogno di silenzi, di solitudine, di ricordi – pier vittorio tondelli
ogni anno l’autunno gli porta di questi sentimenti. bisogno di silenzi, di solitudine, di ricordi. bisogno di dormire. di ricapitolarsi. bisogno d’interiorità. la terra lo chiama a sé e lo invita a raccogliersi
l’attimo perfetto – pier vittorio tondelli
io racconto tutto questo per dirvi come molto spesso non siamo affatto noi a scegliere le nostre letture, i nostri dischi o i nostri amori, ma sono gli accadimenti stessi che vengono a noi in un particolare momento, e quello sarà l’attimo perfetto, facilissimo e inevitabile: sentiremo un richiamo e non potremo far altro che obbedire. troppe volte mi capita di rabbuiarmi proprio perché smarrisco questa consapevolezza un po’ orientale che non sia io a cercare le cose, le situazioni, gli amori, ma sono gli eventi – al tempo opportuno – ad arrivare da me
cuore mio spaccati a mezzo – pier vittorio tondelli
lacrime lacrime non ce n’è mai abbastanza quando vien su la scoglionatura, inutile dire cuore mio spaccati a mezzo come un uovo e manda via il vischioso male, quando ti prende lei la bestia non c’è da fare proprio nulla solo stare ad aspettare un giorno appresso all’altro. e quando viene comincia ad attaccarti la bassa pancia, quindi sale su allo stomaco e lo agita in tremolio di frullatore e dopo diventa ansia che è come un sospiro trattenuto che dice vengo su eppoi non viene mai. [...]
si porta appresso nevralgie d’ossa, brufoletti sulle labbra o nel fondoschiena ma poi i più gravi mali, quelli della vocina; cioè chi sei? cosa fai? dove vai? qual è il tuo posto nel gran trojajo? cheffarai? e poi ancora quelli più deleteri, i mali del non so giammai né perché venni al mondo né cosa sia il mondo né cosa io stesso mi sia e quando son proprio gravi persino il non so quale sia il mio sesso né il corpo né la cacca mia, cioè i disturbi dubitativi della decadenza
non è mai un ricominciare – pier vittorio tondelli
so cosa vuol dire fallire, sbagliare. essere costretti a tornarsene indietro. so che non è mai un ricominciare. si finge che sia così. si dice: ora tutto riparte in una direzione nuova, e può anche essere vero. ma tu certo non ricominci niente di niente. continui proprio dal tuo vicolo cieco. da nessun’altra parte se non da quel punto lì..
l’inconsolabile solitudine di essere al mondo – pier vittorio tondelli
il testo emotivo è l’unico testo che si può parlare. l’unico che si può cantare e ballare. l’unico che si può dolcemente cullare nella propria gola ...>>
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